Il primo semestre 2022 è stato il peggior periodo per l’obbligazionario dal 1788, se prendiamo come riferimento il mercato dei Treasury USA. I mercati obbligazionari globali hanno subito un repricing molto pronunciato nel corso di quest’anno, con un rialzo dei tassi d’interesse e un allargamento degli spread creditizi. Tuttavia, i rendimenti nominali delle diverse asset class obbligazionarie hanno raggiunto livelli che non si vedevano da un decennio. Con l’aumento dei rendimenti, l’opportunità di generare un reddito più elevato nei prossimi anni è cresciuta in misura sostanziale. Di conseguenza, le obbligazioni stanno diventando un’alternativa interessante ad altre asset class. In aggiunta, questi strumenti offrono l’ulteriore beneficio di una volatilità molto più bassa rispetto a quella delle azioni. Le obbligazioni stanno ricominciando a comportarsi come fanno di solito.
L’importanza della diversificazione
Nel primo semestre 2022 le obbligazioni hanno registrato performance negative, al pari di altre asset class più rischiose come le azioni. Tuttavia, la storia insegna che nei periodi come questo le obbligazioni dovrebbero offrire nuovamente una copertura rispetto alle azioni. Agli attuali livelli, le obbligazioni sono in grado di assorbire ulteriori aumenti dei rendimenti cedolari prima che i rendimenti totali dell’asset class tornino sotto zero.
Ad esempio, un portafoglio di obbligazioni a breve scadenza di alta qualità offre attualmente un rendimento del 3,9% con una duration di 3 anni (fonte: Bloomberg Global Agg Corp 1-5 years). Sarebbe necessario un aumento del rendimento cedolare di circa 130 punti base (pb) prima che il rendimento totale diventi nuovamente negativo. Anche se nei portafogli a più lunga scadenza la sensibilità all’aumento dei tassi è maggiore, la maggiore protezione offerta dai rendimenti cedolari ha migliorato notevolmente i livelli di pareggio.
Vi sono altri motivi per cui riteniamo che le obbligazioni si comporteranno di nuovo come tali, offrendo diversificazione contro la volatilità dei mercati azionari.
Se è vero che le obbligazioni non amano l’inflazione, è altrettanto vero che prosperano durante una recessione. Storicamente, le obbligazioni hanno sovraperformato le azioni nelle fasi recessive. Dato che i rischi di recessione sono aumentati rispetto a un anno fa, i prezzi delle obbligazioni dovrebbero godere di maggior supporto, mentre i corsi azionari potrebbero subire ricadute negative. Pertanto, le obbligazioni potrebbero tornare a essere un elemento di diversificazione in un quadro di crescita economica più lenta.
Storicamente le obbligazioni hanno offerto una buona diversificazione rispetto alle azioni. Ad esempio, negli anni in cui i mercati azionari hanno evidenziato un andamento negativo, come il 1992, il periodo 2000-2002, il 2008 e il 2018, i prezzi delle obbligazioni sono saliti (fonte: MSCI World e Bloomberg Global Aggregate Bond Index, con copertura in USD), favorendo la diversificazione dei portafogli in un contesto impegnativo per le azioni. Persino nella prima parte del 2022 (da inizio anno al 31 luglio), mentre le azioni hanno archiviato un ribasso del 14%, le obbligazioni hanno ceduto un più moderato 6,7%, dimostrando di poter contribuire a limitare la volatilità anche nelle fasi in cui arretrano insieme ai titoli azionari.
Figura 1 | Rendimenti obbligazionari globali
I rendimenti obbligazionari hanno raggiunto o quasi picchi che non si vedevano da 10 anni
Fonte: Bloomberg, Robeco
Le obbligazioni sono tornate a generare rendimento
Oltre ai potenziali vantaggi di diversificazione offerti dalle obbligazioni, gli investitori riconoscono anche la capacità di questi strumenti di generare rendimento e hanno storicamente assunto un’esposizione all’asset class per beneficiare di questa proprietà. In genere, il rendimento cedolare è la principale determinante delle performance obbligazionarie a lungo termine, ma nel contesto di rendimenti bassi e persino negativi che ha caratterizzato gli ultimi anni, le plusvalenze hanno assunto un ruolo più importante.
La buona notizia è che, con l’aumento dei rendimenti, le obbligazioni sono tornate a fornire reddito agli investitori e i rendimenti saranno nuovamente un driver dominante delle performance obbligazionarie. L’attuale aumento dei rendimenti si traduce in un reddito più elevato per gli investitori obbligazionari in futuro. Se da un lato i rendimenti dei titoli di Stato iniziano a sembrare interessanti, dall’altro gli spread creditizi si sono allargati notevolmente e offrono adesso una remunerazione più appetibile per il rischio di credito. Tale remunerazione è giustificata alla luce degli accresciuti rischi di recessione e dell’inasprimento delle condizioni finanziarie. Non si sa ancora se l’inflazione diminuirà velocemente e in misura pronunciata.
Vista l’ulteriore incertezza che ci attende, riteniamo che gli investimenti nel credito di alta qualità con un basso rischio di default offrano un discreto valore agli investitori. A nostro avviso, il debito bancario e assicurativo sembra conveniente e anche il credito cross-over (BB/BBB) offre interessanti opportunità d’investimento.
Figura 2 | Spread dei titoli finanziari subordinati in euro e delle obbligazioni high yield europee con rating BB
Gli spread creditizi si collocano su livelli interessanti
Fonte: Bloomberg, Robeco
Conclusione
Gli investitori obbligazionari hanno vissuto un periodo difficile dall’inizio del 2022, poiché l’aumento dell’inflazione e i rialzi dei tassi d’interesse hanno spinto i rendimenti totali delle obbligazioni in territorio negativo, in linea con le deboli performance di altre asset class. Tuttavia, con il repricing dei mercati obbligazionari, i rendimenti cedolari sono aumentati bruscamente e offrono adesso un punto di ingresso interessante da cui ricostituire l’esposizione obbligazionaria in un portafoglio.
L’aumento dei tassi e degli spread creditizi potrebbe consentire alle obbligazioni di fornire un rendimento più elevato agli investitori nei prossimi anni. La storia insegna che, nel lungo periodo, le obbligazioni hanno fornito diversificazione e contribuito a ridurre la volatilità dei portafogli. Ciò è dovuto al fatto che questi strumenti possono offrire performance positive negli anni in cui i mercati azionari sono in calo. Visto il deterioramento delle prospettive economiche, riteniamo molto probabile che le obbligazioni possano tornare a fornire una copertura contro la volatilità dei mercati azionari. Gli investitori dovrebbero quindi considerare la possibilità di ricostituire la propria esposizione obbligazionaria.