A partire da gennaio 2023 entra in vigore il Livello II del Regolamento relativo all’informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari (SFDR). Il principale miglioramento riguarda la modalità di definizione degli investimenti sostenibili e la comunicazione obbligatoria degli effetti prodotti da tali investimenti sul campo.
Queste novità legislative fanno seguito al lancio dell’SFDR, entrato in vigore nel marzo 2021 nell’ambito del più ampio Piano d’azione dell’UE per la finanza sostenibile, che costituisce uno degli interventi normativi più importanti varato nel settore della gestione degli investimenti da quando la MiFID II ha rafforzato i requisiti di informativa e trasparenza nel 2018.
Oltre a creare un contesto di pari condizioni che si presta a una più agevole comprensione da parte degli investitori finali, incluso il pubblico in generale, il regolamento mira a prevenire il cosiddetto “greenwashing”, ovvero la situazione in cui una società asserisce di sposare un approccio sostenibile, quando in realtà si limita ad adottare misure simboliche. L’SFDR prevede tre categorie di fondi:
Fondi Articolo 6: prodotti finanziari che non promuovono caratteristiche ambientali, sociali o di governance (ESG).
Fondi Articolo 8: prodotti finanziari che promuovono, tra le altre caratteristiche, caratteristiche ambientali o sociali, o una combinazione di tali caratteristiche, a condizione che le imprese in cui gli investimenti sono effettuati rispettino prassi di buona governance.
Fondi Articolo 9: prodotti finanziari che hanno come obiettivo investimenti sostenibili e un indice designato come indice di riferimento.
Robeco ha dedicato gran parte del 2022 a prepararsi per l’implementazione della normativa di Livello II, con le sue implicazioni per la documentazione come i prospetti informativi. Questo aggiornamento non influisce sul processo d’investimento sostenibile fondamentale che Robeco segue da decenni, ma l’applicazione delle nuove norme ha comportato la riclassificazione di numerosi fondi.
“Il settore finanziario dovrà spiegare in modo molto preciso come vengono promosse le questioni ambientali e sociali, e come vengono presi in considerazione i rischi”, afferma Malene Christensen, Sustainable Investment Specialist di Robeco. “Il livello di trasparenza richiesto dovrebbe aiutare a contrastare il greenwashing.”
“Con l'entrata in vigore del Livello II dell’SFDR nel 2023, i fund selector e gli investitori hanno ora accesso a una gamma molto più ampia di informazioni sugli investimenti sostenibili relative ai fondi che acquistano. È davvero importante che queste informazioni vengano utilizzate, se vogliamo vedere il cambiamento che vogliamo ottenere nel mondo.”
Comunicazione dei principali effetti negativi
Un altro cambiamento fondamentale che entrerà in vigore a partire da gennaio 2023 riguarda gli indicatori sui principali effetti negativi (Principali Adverse Impact o PAI), che descrivono gli impatti prodotti dagli investimenti sulla società nel suo complesso e che dovranno essere comunicati per qualsiasi fondo che si dichiari sostenibile. Robeco ha impiegato oltre un anno per creare il quadro di raccolta dati e di reporting necessario a soddisfare questo requisito.
Tutte le attività umane incidono in qualche modo sull’ambiente o sul tessuto sociale, e questo si riflette nelle operazioni delle società in cui Robeco e altri asset manager investono. Si va dalle questioni ambientali, come le emissioni di carbonio (E), alle pratiche di lavoro, come la diversità (S), e al comportamento aziendale per quanto riguarda gli incentivi al profitto (G). Dal momento che tutto ciò dovrà essere d’ora in poi oggetto di informativa, tutti i documenti destinati ai clienti sono stati aggiornati con le nuove informazioni.
“I prospetti dei fondi sono stati aggiornati per riflettere le modifiche richieste dall’SFDR di Livello I e ora di Livello II, comprese le informazioni su come è classificato ciascun fondo e i PAI di ognuno di essi”, afferma Kenneth Robertson, client portfolio manager per gli investimenti sostenibili presso il SI Center of Expertise di Robeco.
“A livello di fondi, Robeco prevede di iniziare a comunicare le performance in termini di PAI da gennaio 2023. Gli indicatori necessari per ciascuna strategia saranno delineati nel prospetto e in altri documenti rilevanti.”
“I fondi a norma dell’Articolo 9 prenderanno in considerazione tutti gli indicatori relativi ai PAI la cui comunicazione è obbligatoria. I fondi Articoli 8 e 9 riferiranno successivamente sulle azioni intraprese per mitigare tali effetti negativi con frequenza annuale, attraverso le relazioni periodiche.”
Ordinaria amministrazione
Per Robeco si tratta in gran parte di questioni di ordinaria amministrazione. Abbiamo iniziato a integrare i fattori ESG nel 2010, e questo approccio viene oggi applicato a tutta la nostra gamma di strategie azionarie fondamentali, obbligazionarie, quantitative e di sostenibilità su misura. Robeco vanta anche una rigorosa politica di esclusione e un approccio strutturato di azionariato attivo (“active ownership”) che si avvale del voto per delega e dell’engagement per promuovere la sostenibilità delle imprese.
Nell’insieme, il perseguimento mirato dei fattori di sostenibilità implica che la maggior parte delle strategie ricadrà nella categoria dei prodotti Articolo 8. La novità, tuttavia, è l’enfasi di gran lunga maggiore posta adesso sulla valutazione degli effetti prodotti dai fondi, per la cui misurazione si può ricorrere molto utilmente agli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite.
Tali effetti possono essere misurati dal Robeco SDG Framework, che assegna punteggi ai contributi delle aziende. Ciò avrà un impatto diretto sulla classificazione dei fondi quali prodotti Articolo 9, categoria al cui interno ricadono le strategie che hanno quale obiettivo investimenti sostenibili.
Aumento degli obblighi di informativa
Il regolamento stesso pone una notevole enfasi sulla trasparenza. “Quanto maggiore è il numero di caratteristiche di sostenibilità che un gestore attribuisce a un prodotto d’investimento, tanto più questo prodotto è soggetto a obblighi di informativa”, afferma Christensen.
“Oggi vi sono maggiori controlli sugli elementi vincolanti di sostenibilità della strategia d’investimento, come la percentuale di investimenti in attività allineate alla Tassonomia.”
“A tal fine, ci auguriamo e ci aspettiamo che l’attuale enfasi sulle classificazioni venga sostituita da una maggiore attenzione agli elementi sottostanti, come le percentuali di investimenti sostenibili nel fondo, il suo allineamento alla Tassonomia e gli indicatori relativi ai PAI ad esso applicabili.”
Tanto lavoro da fare
Gli ultimi anni sono stati molto impegnativi. Un team di progetto composto da 30 persone ha lavorato per assicurare l’adesione di Robeco alle norme citate, dapprima quelle di Livello I e ora quelle di Livello II. I team d’investimento hanno collaborato con i team di gestione dei prodotti, con i legali della società, con l’ufficio Compliance e con consulenti esterni e autorità di regolamentazione per assicurarsi che tutti i fondi soddisfino i criteri e le informative pertinenti.
A partire da marzo 2021 sono state prodotte informative a livello sia di singolo prodotto che di società. Ciò ha incluso una nuova politica in materia di rischi di sostenibilità, una politica retributiva e una serie di informative che forniscono approfondimenti sui criteri utilizzati per sostenere le nostre metodologie di integrazione ESG e d’impatto.
Un fattore di complicazione sono stati i ritardi nella pubblicazione delle norme tecniche di regolamentazione, note come “NTR di Livello II”, che stabiliscono le metriche esatte, le metodologie e ulteriori linee guida in merito al significato preciso e alle norme tecniche applicate a ciascun articolo. Originariamente previste per il 2021, queste norme tecniche sono state emanate solo nel febbraio 2022, rinviando l’implementazione delle norme di Livello II dalla metà del 2022 al gennaio 2023.
SFDR regulation
SFDR is an evolving set of EU rules aiming to create a level playing field for how sustainable investment strategies are classified by asset managers. It helps to clarify the definition of a ‘sustainable fund’ and combat the growing threat of greenwashing.