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Investimenti sostenibili
Cambiamento climatico
Il termine cambiamento climatico definisce la variazione delle condizioni meteorologiche provocata dal riscaldamento dell'atmosfera terrestre.
La combustione a lungo termine di combustibili fossili a partire dalla rivoluzione industriale del diciottesimo secolo ha causato il graduale accumulo di gas serra, che rimangono intrappolati nell’atmosfera. La ricerca suggerisce che dal 1780 a oggi la temperatura sulla Terra è salita già di circa 1 grado Celsius e continua ad aumentare.
La maggiore varietà di episodi meteorologici estremi rappresenta una minaccia per molte forme di vita sul nostro pianeta. L'effetto principale del surriscaldamento dell’atmosfera è la creazione di più umidità, che porta a piogge più pesanti e imprevedibili, con conseguenti inondazioni e tempeste sempre più distruttive. Ciò ha prodotto anche temperature estive più estreme, causando siccità e incendi boschivi, e la crescente "desertificazione" di aree un tempo fertili. Dieci delle annate più calde mai registrate sulla Terra si sono verificate a partire dal 2005, mentre la quantità di CO2 presente nell’atmosfera è ai massimi degli ultimi tre milioni di anni.
Oltre a un clima più estremo, il cambiamento climatico minaccia la produzione agricola, poiché inverni più miti e primavere più precoci alterano i modelli di coltivazione. Le temperature più alte hanno un doppio effetto sugli insetti. Nelle zone più calde, minacciano di spazzare via la popolazione di insetti "amici" su cui le piante fanno affidamento per l'impollinazione. Nelle zone più fredde, il riscaldamento minaccia di esporre le nazioni agli insetti "ostili" portatori di malattie, che attualmente le evitano.
Le regioni polari si stanno riscaldando più velocemente delle aree più temperate a causa del “feedback ghiaccio-albedo": le zone messe a nudo dallo scioglimento dei ghiacci assorbono più luce solare, causando così più riscaldamento, che a sua volta causa lo scioglimento dei ghiacci. Una minaccia a sé stante è rappresentata dal disgelo del permafrost nelle regioni settentrionali di Canada e Russia, dove sono immagazzinate enormi quantità di gas serra. Scongelandosi, infatti, i terreni liberano enormi quantità di gas serra e contribuiscono ad accelerare l’aumento delle temperature. Anche gli alberi fungono da serbatoio di carbonio e, di conseguenza, la deforestazione aggrava il riscaldamento globale, dando vita a circa l’11% delle emissioni (secondo il World Resource Institute).
È emerso inoltre che il 90% dei gas serra è stato assorbito dagli oceani, la cui acidità è oggi decisamente maggiore e mette a rischio la sopravvivenza dei coralli e di altre specie marine. L’estinzione della barriera corallina e di molti ecosistemi fragili si osserva per esempio in Australia, dove le altissime temperature dell’estate 2020 hanno provocato terribili incendi boschivi e dove la Grande Barriera Corallina si è già ridotta del 90%.
Figure 1: Annual Arctic Sea Ice Minimum Area
Source: NASA
Nel frattempo, gli oceani più caldi erodono i ghiacciai costieri, sciogliendoli ulteriormente. L’effetto complessivo dello scioglimento dei ghiacciai artici e antartici è l’innalzamento del livello del mare, stimato a quasi 2 cm dal 1980. Nel 2019 l’International Panel on Climate Change (IPCC) ha ammonito che, se non controllato, il riscaldamento globale innalzerà i mari di 1,1 metri entro il 2100, mettendo in pericolo molte città costiere.