"Da due anni si è passati a formalizzare i criteri con cui gli investitori valutano l'intero mercato obbligazionario classificato come ESG, riflettendo la maggiore consapevolezza dei rischi legati al greenwashing", afferma Gino Beteta Vejarano, Green Bond Analyst di Robeco.
In pratica, proprio il desiderio di mitigare questo genere di rischi ha spinto sempre più investitori – proprietari di asset e gestori patrimoniali – ad avviare processi interni di screening dei bond ESG. Screening che, come ammettono in molti, deve essere più rigoroso di un semplice controllo basato sulle linee guida e sui principi internazionali solitamente applicati a questa categoria del mercato obbligazionario.
Secondo Peter Kwaak, portfolio manager di RobecoSAM Global Green Bonds, i principi internazionali in vigore per green bond e obbligazioni ESG sono una guida pratica per gli emittenti impegnati a strutturare un'obbligazione ESG, mentre agli investitori servono analisi più approfondite. "Per esempio, per noi asset manager è fondamentale farci un'opinione personale sui green bond, così come applicare i nostri principi e le nostre idee per capire se i bond in questione siano realmente in linea con i valori sostenibili e se abbiano un impatto positivo sull'ambiente o sulla società".
A tale scopo, Robeco ha sviluppato un quadro di riferimento in cinque fasi per ciascuna delle categorie di obbligazioni classificate come ESG. L'obiettivo è quello di garantire che solo i bond che aderiscono a standard accettati a livello internazionale e che Robeco ritiene in grado di generare un impatto concreto possano essere ammessi nelle nostre strategie.
Come funziona
Il framework in cinque fasi è analogo per ciascuna categoria della famiglia di obbligazioni ESG.
Nelle prime tre fasi, la documentazione sui bond viene analizzata innanzitutto per capire se sia davvero in linea con i principi o gli standard di settore previsti per l'obiettivo ESG in questione, poi per esaminare l'allocazione dei proventi attesi o stabilire se gli obiettivi di sostenibilità predeterminati siano effettivamente rilevanti e, infine, per controllare la rendicontazione sull'impatto.
Le ultime due fasi prevedono l'analisi dell'emittente del bond, prendendone in considerazione la strategia di sostenibilità e valutandone la condotta.
Per essere ammesse a far parte delle strategie di Robeco, le obbligazioni verdi, sociali e sostenibili devono superare tutti e cinque i passaggi.
Una volta determinato l'universo dei bond ESG, si procede all'analisi dei fondamentali, che rientra nel processo d'investimento disciplinato e ripetibile utilizzato dal team Credits di Robeco.
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Allocazione del capitale in linea con gli obiettivi di più lungo termine
Per gli investitori, verificare le credenziali dei bond classificati ESG non significa solo affrontare la questione del greenwashing. Si tratta anche di garantire che l'allocazione del capitale sia in linea con i valori e gli obiettivi di più lungo termine dei proprietari di asset e dei gestori patrimoniali.
"Se noi investitori consideriamo le obbligazioni ESG come uno strumento prezioso per incanalare risorse finanziarie finalizzate ad affrontare le questioni climatiche o ambientali, allora dobbiamo agire in modo responsabile e assicurarci che i green bond selezionati stiano effettivamente finanziando progetti veramente verdi", afferma Beteta Vejarano. "Al tempo stesso evitando tutti quei progetti o green bond che non generano alcun impatto positivo sull'ambiente o sulla società. Credo sia questo il nostro dovere."
L'efficienza raggiunta attraverso un'allocazione mirata del capitale è particolarmente rilevante in situazioni in cui le obbligazioni ESG consentono agli investitori di affrontare grandi questioni che sembrano irrisolvibili. "Nei mercati emergenti e in una regione come l'Asia, dove è risaputo che le questioni da affrontare sono molte, ha senso seguire un percorso di finanziamento che escluda l'uso dei proventi. Così facendo, non si pone più il problema di dover "sistemare" l'intera azienda o l'intero paese", afferma Thu Ha Chow, Portfolio Manager di Robeco Sustainable Asian Bonds. "E si dà la possibilità agli investitori di isolare i rendimenti, il rischio e l'impatto. Perché se la struttura è corretta, gli investimenti si possono salvaguardare."
Con il mercato del credito ESG ancora dominato dai green bond, è evidente che le obbligazioni sociali e sostenibili stanno guadagnando terreno, mentre quelle legate alla sostenibilità sono ancora agli albori in termini di accettazione da parte degli investitori. "Le obbligazioni sociali sono state al centro dell'attenzione nel 2020, quando la decisione di emettere debito per alleviare l'impatto della crisi Covid-19 su famiglie e imprese ha rapidamente allargato il mercato", sostiene Beteta Vejarano. Da allora, si è passati a sostenere la ripresa economica attraverso i finanziamenti. È interessante notare che la maggior parte di questi finanziamenti è di natura green, con aziende e paesi che puntano a colorare di verde la propria capacità produttiva, in molti casi sfruttando proprio i green bond.
All'inizio, l'emissione di obbligazioni sociali ha risentito dei dubbi sorti sulla definizione di impatto sociale. "Se definire progetti verdi è sempre stato relativamente semplice, le cose si complicano quando si tratta di definire e misurare un progetto con impatto sociale", afferma Chow. "Ma stiamo facendo progressi. Ad esempio, ho appena valutato un'obbligazione sociale i cui proventi sono destinati al settore degli alloggi. In questo caso, l'uso dei proventi è in linea con uno degli obiettivi della tassonomia sociale dell'UE ("Adeguati standard di vita e benessere") ed è quindi coerente con l'impatto sociale."
Le abitudini quotidiane di chi investe in obbligazioni ESG
Come nel caso di altre metodologie di Robeco orientate alla sostenibilità, anche lo screening e la selezione delle obbligazioni ESG richiedono la cooperazione tra diverse discipline e aree di specializzazione.
"Ogni mattina teniamo d'occhio il mercato primario, vale a dire le nuove emissioni obbligazionarie che vengono lanciate sul mercato. Se lo spread obbligazionario sembra interessante e si tratta di green bond, allora contatto gli analisti obbligazionari ESG e chiedo loro di analizzarli", afferma Kwaak. Ma prima che il gestore di portafoglio possa partecipare alla nuova emissione obbligazionaria, l'obbligazione ESG deve aver superato le cinque fasi del nostro framework di screening.
In genere, per poter completare la valutazione di un emittente corporate bisogna comprenderne la strategia di sostenibilità. "In questi casi, di solito ci rivolgiamo allo specialista che fa ricerca sulla sostenibilità nel settore in questione, oppure all'analista esperto di ricerca sul credito che copre quel tema specifico, per assicurarci che le finalità dei proventi attesi delle obbligazioni dell'emittente siano coerenti con la sua strategia di sostenibilità complessiva", spiega Beteta Vejarano.
Vejarano aggiunge che il lavoro non finisce qui. Gli analisti, infatti, tengono traccia dei successivi report sull'impatto, per garantire che l'emittente si attenga effettivamente a quanto promesso nella documentazione obbligazionaria. "Monitoriamo l'emissione in base ai dati sull'impatto pubblicati dall'azienda e se la società non divulga informazioni rispetto a ciò che si è impegnata a fare, naturalmente l'obbligazione ESG potrebbe essere "bocciata".
Ma il team sa bene quanto sia importante comunicare in modo costruttivo con gli emittenti, soprattutto quando la rendicontazione e altre procedure sembrano scarseggiare. "Abbiamo intensificato le attività di engagement con le aziende, perché ci siamo resi conto che certe carenze, per esempio nei report sulle obbligazioni ESG, potrebbero dipendere semplicemente da scarse conoscenze e non essere necessariamente sinonimo di greenwashing", sottolinea Beteta Vejarano.
"Di recente, abbiamo ottenuto buoni risultati con una banca di sviluppo, la cui comunicazione sull'allocazione e sull'impatto dei proventi delle obbligazioni ci impensierivano. Dopo un fitto dialogo, abbiamo scoperto che in realtà le informazioni esistevano, ma che in azienda non sapevano come divulgarle. Nel loro successivo report sull'impatto, le informazioni sono state rese note sulla base delle nostre raccomandazioni".
Oltre a chiarire se le obbligazioni possono essere ammesse a far parte di strategie con obiettivi espliciti di sostenibilità, il framework per la selezione di bond ESG rafforza la tradizionale analisi del credito, fornendo maggiori informazioni agli obbligazionisti. "Il quadro di riferimento ci spinge a chiederci se l'utilizzo dei proventi è allineato non solo con la strategia di sostenibilità di un'azienda, ma anche con la sua strategia complessiva. Più in generale, affina la nostra ricerca fondamentale sul credito", afferma Kwaak.
Questo è un estratto di una pubblicazione più lunga:
"Quattro modi attraverso i quali gli investitori obbligazionario possono contribuire a un futuro più sostenibile"