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Rifiuto

28-06-2023 · Previsioni trimestrali · Podcast

Credit Outlook: bloccati tra incudine e martello

È più di un anno che i mercati parlano in un'imminente recessione negli Stati Uniti. Per il momento, la recessione ancora non c’è stata, ma con una prospettiva di rialzo dei tassi o di recessione e con le valutazioni in terra di nessuno, i mercati si ritrovano tra l'incudine e il martello.

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    Relatori

  • Sander Bus - CIO High Yield, Portfolio Manager

    Sander Bus

    CIO High Yield, Portfolio Manager

Sommario

  1. I mercati sono bloccati tra un contesto di inflazione ostinata e una recessione

  2. Le banche centrali potrebbero dover imporre un rallentamento dell’economia per combattere l'inflazione

  3. La strategia di acquisto sui ribassi (e di vendita in fasi di rialzo) rimane il nostro approccio preferito

In Europa, la Germania è recentemente entrata in recessione tecnica, dopo due trimestri consecutivi di crescita negativa del PIL. Il calo della crescita è determinato dal settore industriale, ma siccome la disoccupazione rimane bassa, il consumatore non percepisce questa negatività.

L’aumento della spesa per i consumi ha reso l'inflazione più ostinata del previsto, costringendo sia la Banca Centrale Europea che la Federal Reserve USA a ribadire il proprio atteggiamento aggressivo e ad alzare di nuovo i tassi. Di conseguenza, le condizioni finanziarie si sono inasprite ulteriormente e molti settori iniziano a risentirne.

Questo vale soprattutto per l’Europa, dove una percentuale maggiore di prestiti è a tasso variabile, il che implica un pass-through piuttosto rapido. I nuovi prestiti hanno subito un netto rallentamento. Sui mercati sviluppati la spesa in conto capitale non contribuisce alla crescita, nonostante il deciso sostegno che ci si attendeva da programmi come l'Inflation Recovery Act o dall'onshoring dell'industria tecnologica.

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Maggiore volatilità

L'incertezza delle prospettive macroeconomiche e le aspettative di inflazione accrescono la volatilità. Ciò è emerso nuovamente a marzo, durante la crisi delle banche regionali statunitensi e di Credit Suisse. Abbiamo colto questa opportunità per aggiungere rischio ai portafogli, visto il notevole calo dei prezzi dei titoli finanziari. Da allora il mercato si è in gran parte stabilizzato sui livelli di febbraio, pur mostrando qualche sacca di valore.

La strategia di acquisto sui ribassi (e di vendita nelle fasi di rialzo) a base conservativa rimane quindi il nostro approccio preferito. I tassi e i timori di recessione si stanno rivelando fattori chiave in questo ciclo. E anche se i rendimenti USA a 10 anni sembrano vicini al picco, permangono volatilità e incertezza. Le valutazioni si aggirano ancora intorno alla media di lungo periodo, ma sono più elevate rispetto a inizio anno, mentre le condizioni finanziarie si sono ulteriormente inasprite. Per ora abbiamo ridotto parte del rischio.


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