20-06-2024 · SI Dilemmas

SI Dilemma: Le domande giuste (e quelle sbagliate) su rendimenti e investimento sostenibile

“È possibile investire in modo sostenibile e allo stesso tempo ottenere un rendimento interessante?”, è una domanda che mi sento chiedere spesso quando parlo con clienti o amici. Formulata così, la domanda pone un dilemma. Ma è la domanda ad essere sbagliata. Dovemmo chiederci piuttosto qual è il livello di rischio accettabile allo scopo di generare rendimenti e quanta importanza attribuiscono i clienti all’impatto degli investimenti.

Molti trattano l’investimento sostenibile e la generazione di rendimenti come due elementi che si escludono a vicenda. Clienti e amici spesso mi chiedono se sia davvero possibile fare entrambe le cose. Questa è anche la prima domanda che mi è stata rivolta durante una recente presentazione sul tema degli investimenti sostenibili alla Nyenrode Business University, qui nei Paesi Bassi. È una domanda che ci si pone da decenni, ma che negli ultimi tempi ha richiamato grande attenzione in quanto l’investimento sostenibile è entrato in una fase matura e in alcuni paesi (in particolare gli Stati Uniti) le forze politiche pongono l’accento sulla presunta contraddizione tra investire in modo sostenibile e realizzare rendimenti. Ad accentuare le preoccupazioni contribuisce anche la recente sottoperformance delle energie rinnovabili e di altri titoli legati allo sviluppo sostenibile.

La domanda giusta

Chiedersi se sia preferibile realizzare una performance o investire in modo sostenibile è una domanda sbagliata, perché pone un falso dilemma. Qualsiasi prodotto d’investimento si prefigge l’obiettivo di generare una performance in linea con le aspettative del cliente. Pertanto, una domanda più corretta verte sui criteri di rendimento corretto per il rischio e su come si possa utilizzare il budget di rischio del cliente per integrare le preferenze in fatto di sostenibilità.

Se ci si concentra unicamente sui rendimenti finanziari si perde di vista il fatto che molti investitori desiderano anche ridurre i rischi ed esercitare un impatto positivo.

In primo luogo, è necessario valutare l’impatto finanziario delle questioni di sostenibilità. I fattori ambientali, sociali e di governance (ESG) possono comportare rischi e opportunità per le imprese e i paesi in cui investiamo. È nostro dovere fiduciario comprendere questi aspetti e sottoporli alle dovute ricerche nell’ambito del processo di investimento. In secondo luogo, gli investitori sono sempre più propensi ad avere portafogli allineati con un impatto positivo. Qui, più che un dilemma, abbiamo un problema di ottimizzazione: qual è l’obiettivo di performance di un investitore, quanto rischio è disposto ad assumere e in che misura si deve integrare la sostenibilità?

Più che un dilemma, abbiamo un problema di ottimizzazione

L’integrazione della sostenibilità è un’importante fonte di valore

L’integrazione ESG è una parte inscindibile del nostro approccio agli investimenti; non possiamo farne a meno. Integriamo le considerazioni ESG per essere investitori più informati. Si tratta di un principio fondamentale nel quale crediamo e che si basa sulla rilevanza finanziaria.

I fattori ESG possono fungere da “sistema di preallarme” per rischi che non trovano ancora riflesso nei valori degli asset. I rischi legati al clima e alla transizione possono influire negativamente sui rendimenti futuri delle aziende e condurre alla presenza di beni incagliati. La considerazione delle questioni ESG finanziariamente rilevanti permette quindi di effettuare stime e valutazioni più esaurienti, e anche di scoprire in anticipo le opportunità di investimento.

Con il sostegno di analisti di ricerca dedicati agli investimenti sostenibili, i portfolio manager di Robeco integrano le considerazioni ESG nelle loro analisi di portafoglio e nei loro processi decisionali.

Cosa dice la ricerca sulla sostenibilità

Tuttavia, non esiste un approccio che vada bene per tutti. A volte le questioni ESG sono fondamentali per le decisioni di investimento, e altre volte sono irrilevanti. Nel caso dei titoli corporate, ad esempio, nel 25% circa dei casi l’analisi ESG segnala rischi aziendali nascosti che influenzano le decisioni di investimento. Nell’azionario l’impatto è maggiore, con oltre il 50% dei casi influenzato da questioni ESG. Questi risultati hanno senso, considerando la natura di lungo periodo delle analisi ESG e il fatto che le azioni value hanno un orizzonte temporale di durata indefinita. Le obbligazioni corporate, invece, hanno orizzonti tendenzialmente più brevi.

Nei titoli corporate il 25% circa dei casi è influenzato dall’analisi ESG... nell’azionario l’impatto è maggiore

L’integrazione ESG è incorporata in ogni fase del nostro processo di investimento, dalla creazione dell’universo alla selezione dei singoli titoli, per cui non è facile individuare e valutare precisamente l’impatto sui rendimenti. Ciò nonostante, la recente analisi di attribuzione della performance ESG nella strategia Robeco Sustainable Global Stars ha rivelato che l’integrazione ESG ha inciso positivamente sulla performance di lungo periodo degli investimenti: nello specifico, spiega il 23%, ovvero circa 90 punti base (pb), della sovraperformance annualizzata di 384 pb della strategia nel periodo 2017-2023.1

Inoltre, la ricerca quantitativa interna dimostra che alcuni aspetti della sostenibilità, come la gestione del capitale umano e l’efficienza delle risorse, rafforzano i fattori qualitativi del nostro modello, con un miglioramento dell’alpha.

Allineamento dei portafogli a un impatto positivo

Il punto di partenza per l’integrazione ESG è la rilevanza finanziaria. Ciò differisce dalla valutazione dell’impatto dei nostri investimenti sulla società, per la quale il punto di partenza è la rilevanza dell’impatto. Gli investitori possono decidere di allocare il capitale in aziende che hanno un impatto positivo, distogliendolo da quelle che arrecano danni (significativi). Inoltre, l’engagement e il voto possono determinare un cambiamento positivo nelle imprese beneficiarie degli investimenti.

Naturalmente, nel valutare gli investimenti in base alla rilevanza dell’impatto, gli investitori devono chiedersi qual è l’impatto prodotto dai loro investimenti sulla società in generale. Questo approccio li aiuta a prepararsi meglio per il domani. Monitorando l’azione normativa, prevediamo che in futuro le aziende saranno chiamate a sostenere il costo di esternalità negative come le emissioni di carbonio e il degrado della biodiversità, che avranno dunque un impatto rilevante a livello finanziario in futuro. In questo caso, per un investitore è fondamentale comprendere le possibili conseguenze di tali decisioni sulla performance degli investimenti.

Inoltre, la ricerca interna dimostra che è possibile investire attivamente in aziende con impatti positivi, mantenendo al contempo un profilo di rischio-rendimento simile.

La ricerca interna dimostra che è possibile investire attivamente in aziende con impatti positivi, mantenendo al contempo un profilo di rischio-rendimento simile

Ad esempio, la ricerca ha stabilito che l’integrazione degli aspetti di sostenibilità alla stregua di una restrizione agli investimenti può determinare caratteristiche di rischio-rendimento e vantaggi di diversificazione simili a quelli degli indici passivi basati sulla capitalizzazione di mercato nel lungo periodo. Ciò significa che è possibile attuare una riduzione dell’impronta di carbonio e l’integrazione degli SDG senza per questo compromettere gli obiettivi finanziari degli investitori.2

Inoltre, il team di ricerca quantitativa di Robeco ha scoperto che un portafoglio di azioni value può essere decarbonizzato senza sacrificare i rendimenti. In generale, l’impronta di carbonio dei portafogli è fortemente asimmetrica, ed è possibile ridurla notevolmente smettendo di investire in un piccolo gruppo di aziende ad altissima intensità di carbonio.

Sono necessarie ulteriori ricerche

Il settore degli investimenti ha senz’altro bisogno di condurre ulteriori ricerche sulla relazione tra la performance finanziaria e vari approcci di investimento sostenibile; questo è un punto centrale del nostro programma di ricerca. Siamo inoltre galvanizzati dall’entusiasmo dimostrato dal mondo accademico per questo argomento. È proprio perché vogliamo contribuire alla ricerca in corso, tra l’altro, che abbiamo reso pubblicamente accessibili i nostri punteggi SDG.

Quando si parla di integrazione della sostenibilità e di performance degli investimenti, è fondamentale porsi le domande giuste: quali sono le preferenze di sostenibilità dell’investitore, quali sono i suoi obiettivi finanziari e come si possono coniugare nel modo migliore? Aggiungere a una strategia d’investimento determinate preferenze di sostenibilità è non dissimile dal tener conto di preferenze di altro tipo, ad esempio relative a regioni, valute e liquidità. Non c’è motivo di trattarle in modo diverso.

Note in calce

1 Fonte: Factset. Cifre cumulative, basate sui dati del composite Robeco EUR G.2 Indices insights: Can passive investors integrate sustainability without sacrificing returns or diversification?