Eventi legati al credito come default o fallimenti sono spesso riconducibili a problemi che, a posteriori, avrebbero dovuto apparire assolutamente lampanti. Infatti, il mancato rispetto dei criteri ESG - attraverso profili di governance poco accurati, attività dannose per l'ambiente o standard inadeguati in termini di salute e sicurezza - finisce quasi inevitabilmente per compromettere la performance finanziaria di un'azienda.
Includendo i fattori ESG nel processo decisionale di investimento, il team Credit di Robeco ottiene un quadro più preciso e completo della qualità dei fondamentali creditizi delle società incluse nell’universo d'investimento, che a sua volta ci aiuta a selezionare asset di qualità per i nostri portafogli.
Come funziona
“L’analisi del credito di Robeco si concentra soprattutto sulla valutazione della capacità dell’emittente di generare liquidità, sulla qualità dei suoi cash flow e sulla sua capacità di rimborsare i debiti,” sostiene Rachel Whittaker, Head of SI Research di Robeco. Gli analisti si basano su cinque fattori per poter giungere a una conclusione, che poi esprimono attraverso un punteggio fondamentale chiamato F-score. Il profilo ESG dell'emittente corrisponde a uno di questi cinque fattori, unitamente alla sua posizione competitiva, alla strategia, alla posizione finanziaria, alla struttura aziendale e ai covenant.
Figura 1 - I cinque pilastri dell’analisi fondamentale del credito di Robeco

Fonte: Robeco. A scopo esclusivamente illustrativo, non costituisce in alcun modo consulenza di investimento.
Crediamo nel principio secondo cui l’utilizzo di informazioni ESG finanziariamente solide porta a scelte d’investimento più informate e avvantaggia la società,” afferma Whittaker.
La valutazione dei fattori ESG e delle loro implicazioni in termini di qualità fondamentale del credito degli emittenti si basa su quattro elementi: l'impatto del prodotto o del servizio offerto, il sistema di governance dell'azienda, il posizionamento del business rispetto ai criteri ESG chiave per ciascun settore e la resilienza climatica/strategia di decarbonizzazione.
Figura 2 – Il ruolo dell'integrazione ESG nell'analisi fondamentale del credito

Fonte: Robeco. A scopo esclusivamente illustrativo, non costituisce in alcun modo consulenza di investimento.
Il credit analyst team tiene monitorato l’effettivo impatto delle considerazioni ESG sui fondamentali del credito delle società nel nostro universo di copertura. In conclusione, la nostra analisi è fondamentale per definire i risultati: i dati di gennaio 2023 mostrano che le informazioni ESG hanno un impatto finanziario rilevante in circa il 28,6% dei profili aziendali, di cui il 22,4% negativo e il 6,2% positivo.
Raccomandazioni chiare e motivate
Metodologie chiaramente definite, come il quadro di integrazione ESG, hanno il vantaggio di prescindere dalle emozioni umane.
"Mi rassicura sapere che, grazie alla nostra metodologia, posso giungere a raccomandazioni chiare e motivate, coerenti con quelle che il nostro team formula per l'universo delle aziende che copriamo", afferma Ihor Okhrimenko, Credit Analyst di Robeco, esperto dei settori delle utility e delle infrastrutture. "È particolarmente utile a chiarirci le idee su temi o settori riguardo ai quali noi analisti potremmo avere forti opinioni personali".
Secondo Okhrimenko, ricorrere all’analisi fondamentale è importante soprattutto per l’ESG, ambito in cui la qualità dei dati non è sempre così rigorosa come quella degli indicatori finanziari. "Noi analisti conosciamo bene le aziende che copriamo e ci accorgiamo se i dati non tornano. Ed è qui che possiamo fare la differenza.”
Ogni report aziendale prodotto dagli analisti del credito ha una sezione dedicata all’integrazione ESG, che include un punteggio climatico e un punteggio SDG. A fungere da input sono i profili di investimento sostenibile (SI) redatti dal team SI Research di Robeco, associati a strumenti di dati interni e a informazioni provenienti da fornitori di dati ESG di terze parti.
"Il nostro ruolo è quello di approfondire la valutazione della sostenibilità, aiutando chi investe in obbligazioni a comprenderne i rischi", afferma Gabriella Abderhalden, analista del team SI Research ed esperta di società di consumi voluttuari.
"Quando leggiamo i report ESG che vengono pubblicati, ovviamente ci sembrano sempre perfetti. Il problema però è riuscire a capire se nascondono insidie per gli investitori. Tutti condividiamo nobili obiettivi [ESG e sostenibilità], ma non tutti sono basati su strategie solide. Molti sostengono di riciclare i rifiuti, ma poi danno pochissime informazioni su cosa fanno realmente o sui progressi degli ultimi tre/cinque anni. Sono elementi tipici del greenwashing. Ed è proprio quello che cerchiamo di identificare".
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Integrazione ESG, passo dopo passo
Il primo pilastro del quadro di integrazione ESG prevede la misurazione dell’impatto dei prodotti venduti da una società, per stabilire se comportino rischi finanziariamente rilevanti per l'azienda. Siamo infatti dell’avviso che chi produce prodotti e servizi non sostenibili potrebbe affrontare rischi aggiuntivi e finanziariamente rilevanti, a loro volta in grado di provocare rischi per chi investe nel credito.
"Tra le aziende che potrebbero finire sotto pressione ci sono le compagnie aeree o petrolifere, visto che l'impatto ambientale dei loro prodotti e servizi potrebbe portare a un calo delle vendite, oppure perché le tasse sul carbonio rischiano di indebolirne gli utili", afferma Okhrimenko.
Il secondo pilastro del quadro ESG riguarda la corporate governance. "È un elemento fondamentale, perché i problemi di corporate governance sono quasi sempre finanziariamente rilevanti", spiega.
Il terzo pilastro valuta i principali fattori di rischio ESG, che variano da settore a settore. Il team SI Research di Robeco è all’avanguardia in questo senso, in quanto dispone di un quadro di rilevanza per settore che riflette gli elementi specifici di ciascun comparto.
Secondo Abderhalden, uno dei temi rilevanti specifici dell’industria automobilistica da analizzare e comunicare all'analista del credito è la gestione del capitale umano nella transizione verso i veicoli elettrici, soprattutto alla luce degli enormi cambiamenti che il settore sta attraversando. La maggior parte delle case automobilistiche è impreparata ad affrontare sia le questioni sindacali sia i timori sulle conseguenze della transizione energetica per la forza lavoro.
"Dover lanciare auto a batteria è un enorme rischio in termini di capitale umano, perché la forza lavoro è molta e la domanda è: come si fa a riqualificare tutti?"
Il tema dell'ultimo pilastro del quadro è l'esposizione dell'emittente ai cambiamenti climatici e la sua disponibilità a mitigarne gli effetti. Qui il credit analyst assegna un punteggio climatico specifico, generato secondo la metodologia creata dagli specialisti del SI Center of Expertise, che riflette le nostre valutazioni circa l'impatto dell’azienda sul clima.
Okhrimenko spiega che: "A differenza degli altri tre pilastri, in questo caso consideriamo una doppia rilevanza: non solo i rischi finanziari del clima per l'azienda, ma anche l'impatto dell'azienda sul clima". Questo pilastro obbliga l'analista a trarre conclusioni sull'intensità di carbonio dell'emittente e sulla credibilità della strategia di decarbonizzazione aziendale.
Anche in questo caso, l'industria automobilistica è un esempio interessante. Abderhalden descrive come applicare la metodologia per valutare la qualità dei piani di spesa di una casa automobilistica, volti a finanziarne la transizione verso la produzione di veicoli elettrici. Prima si fanno i conti, per stimare quanto costerebbe all'azienda creare impianti di produzione per batterie e auto a batteria e per calcolare il requisito di investimento implicito dei cinque anni a venire. Il dato ottenuto viene poi confrontato con quanto comunicato al mercato. "Un budget di investimento inferiore alle nostre stime per me è un campanello d’allarme, da segnalare come rischio nel rapporto di ricerca SI. A questo punto il segnale viene raccolto dall'analista del credito e dai gestori di portafoglio coinvolti".
Il valore del quadro di integrazione ESG di Robeco va valutato nel contesto dell'intera gamma di strumenti dedicati alla sostenibilità applicati dai team del credito. Come afferma Okhrimenko: "L'integrazione ESG è importante, ma per me è soprattutto il primo e più semplice elemento di un kit di strumenti per la sostenibilità. Considera solo il rischio finanziario affrontato da chi emette obbligazioni, senza preoccuparsi di trasformare il mondo in un posto migliore. La chiave di volta del passaggio a un futuro più sostenibile è concentrarsi sull'impatto".
A questo proposito, continua Okhrimenko, Robeco dispone di strumenti potenti, tra cui spiccano il nostro impegno a favore della decarbonizzazione, il nostro Framework di selezione di obbligazioni ESG e il Framework SDG di Robeco.
Questo è un estratto di una pubblicazione più lunga: