Per colmare le lacune e far progredire in modo significativo le nostre ambizioni di sostenibilità, Robeco ha sviluppato una propria metodologia, il Robeco SDG Framework.
È una metodologia basata sugli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (SDG) - che rappresentano un insieme di ambizioni globali - ed è un approccio chiaro, coerente e replicabile per valutare i contributi di un’azienda agli SDG.
Una sequenza in tre fasi
L’approccio si articola in una sequenza di tre fasi che inizia con una valutazione dell’impatto dei prodotti e servizi di un’impresa a livello sociale. Segue poi un’indagine sulle operazioni dell’azienda, per concludersi con uno screening finale delle controversie che potrebbero incidere negativamente sugli SDG.
I risultati finali di questa triplice analisi sono quantificati in un punteggio SDG. Alle aziende con impatto positivo spetta un punteggio SDG compreso tra +1 e +3 (dal più basso al più alto), a seconda della solidità e della qualità del loro contributo agli obiettivi. Analogamente, alle società a impatto negativo viene assegnato un punteggio SDG compreso tra -1 e -3 (il peggiore), a seconda di quanto si discostano dagli obiettivi.
Robeco ha una gamma di strategie obbligazionarie fondamentali legate agli SDG che ricorrono all'SDG Framework per determinare il proprio universo d'investimento. Le strategie con profilo di sostenibilità più solido investono esclusivamente in obbligazioni con punteggio SDG pari o superiore a zero, mentre le altre possono allocare una determinata quota del portafoglio anche a emittenti con punteggio SDG pari a -1 e considerati in transizione.
Oltre a essere applicato alle strategie di credito legate agli SDG, l'SDG Framework di Robeco viene utilizzato anche per i report sui fondamentali del credito descritti nel capitolo dedicato al quadro di integrazione ESG. Questi report fungono da input per la selezione degli emittenti di tutte le strategie di credito di Robeco. Siamo infatti dell’avviso che chi produce prodotti e servizi non sostenibili potrebbe affrontare rischi aggiuntivi e finanziariamente rilevanti, a loro volta in grado di provocare rischi per chi investe nel credito.
L’evidenza empirica avvalora la nostra idea che lo screening delle posizioni azionarie e obbligazionarie in base all’impatto sugli SDG e alle caratteristiche di sostenibilità favorisce la performance, nel senso che aumenta la nostra capacità di evitare i peggiori performer senza impedirci di generare alpha attraverso la selezione degli emittenti,” sostiene Taeke Wiersma, Head of Global Credits di Robeco.
Qual è il punteggio di sostenibilità di aziende e paesi?
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Un approccio innovativo
Secondo Jan Anton van Zanten, SDG Strategist di Robeco, si tratta di una metodologia unica. "Credo che l’importanza del quadro sia dettata dal fatto che è innovativo. Ancora oggi, molti investitori sostenibili si prefiggono soprattutto di evitare i rischi ESG, mentre sono in pochissimi a puntare su società a impatto davvero positivo. Ritengo che il nostro SDG Framework sia innovativo anche perché è un quadro assoluto, che valuta le aziende in base al contributo agli SDG".
Stando a Reinout Schapers, gestore di portafoglio (tra gli altri per RobecoSAM Global SDG Credits), il nostro quadro stimola gli investitori ad alzare l'asticella della sostenibilità, anno dopo anno. "Per le strategie di credito incentrate sugli SDG, il quadro è impostato in modo tale da spingerci a fissare uno standard minimo e a progredire continuamente verso risultati sempre migliori".
Questo vale anche per le strategie di investimento non esplicitamente finalizzate a contribuire agli SDG. Secondo Schapers, lui e i suoi colleghi hanno una maggiore consapevolezza della longevità e della resilienza delle varie aziende, per esempio grazie ai dati che ricevono sulle società o sui settori con modelli di business obsoleti o più a rischio di ritrovasi con asset inutilizzabili. "In effetti, credo che noi investitori ci stiamo imponendo di adottare un orizzonte temporale molto più lungo".
L'ampliamento del quadro normativo, volto a consentire agli investitori di verificare le affermazioni in tema di sostenibilità, ha dato grande rilevanza alla trasparenza e alla replicabilità dell’SDG Framework.
Il Regolamento UE relativo all’informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari (SFDR), ad esempio, impone ai gestori patrimoniali che offrono soluzioni di investimento nella UE l’obbligo di informativa completa in tema di sostenibilità. “L’SDG Framework è un ottimo strumento per garantire il rispetto di questo importante requisito, che ci permette di considerare come investimento sostenibile un’azienda con punteggio SDG positivo,” sostiene Schapers. Lo stesso potrebbe valere anche per il regolamento sugli Obblighi di informativa sulla sostenibilità (SDR) del Regno Unito, di imminente approvazione.
Quantificare il contributo agli SDG
Robeco ha continuato a estendere l'applicazione dell'SDG Framework, andando oltre la creazione di un punteggio SDG. "Ovviamente il punteggio SDG è un ottimo indicatore dell'impatto positivo atteso di un emittente, ma il vantaggio di poterne quantificare l’impatto effettivo è enorme, soprattutto l’impatto sostenuto dal capitale dei clienti", afferma Van Zanten.
Ad esempio, un'azienda farmaceutica potrebbe ottenere un punteggio SDG pari a +2, favorita dall’impatto medio positivo per la produzione di farmaci adeguati e sicuri che aiutano a ridurre mortalità e morbilità. Ma solo quantificando gli output e i risultati forniti dalle società partecipate è possibile valutare gli effetti reali di un particolare investimento.
A tal fine, il team SDG di Robeco ha sviluppato un quadro che raccoglie in modo conciso, coerente e comparabile i contributi delle aziende ai relativi SDG, sviluppando metriche d’impatto quantitative collegate ai traguardi e agli indicatori ufficiali degli SDG. Paul Ruijs, Impact Specialist di Robeco, spiega che il contributo complessivo delle aziende con punteggio SDG positivo a questi obiettivi e indicatori è facilmente quantificabile. Ne sono un esempio i gigawatt di energia pulita generata, i metri cubi di acqua potabile distribuita o il valore, in miliardi di euro, dei finanziamenti ipotecari forniti alle famiglie a basso e medio reddito.
“Una volta calcolato l’impatto totale di un’azienda, attribuiamo una parte di tale impatto al nostro investimento in funzione della percentuale di capitale dell’emittente che stiamo finanziando.”
L'obiettivo finale di queste metriche è quello di spiegare ai clienti il perché degli investimenti che abbiamo in portafoglio e di favorire il processo di formazione, contribuendo così a dare slancio agli investimenti sostenibili.
La conclusione di Van Zanten è che per potersi definire investitori sostenibili si deve investire in qualcosa che faccia bene al mondo. "Per riuscirci, ci vogliono una metrica e una metodologia solida. Credo che siamo stati tra i primi a creare una metrica in grado di misurare l'impatto sostenibile. Il che è uno sviluppo senz’altro positivo per i nostri clienti".
Questo è un estratto di una pubblicazione più lunga:
“Quattro modi attraverso i quali gli investitori obbligazionari possono contribuire a un futuro più sostenibile”
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